Pittore italiano. Entrato nella bottega di Raffaello a Roma (1515 circa),
collaborò alla decorazione delle Logge Vaticane, e per Giulio Romano
eseguì i monocromati della sala di Costantino e il soffitto del salone di
villa Lante. Abile nella riproduzione in graffito dei bassorilievi antichi,
insieme a Maturino da Firenze decorò, tra il 1520 e il 1530, le facciate
di numerosi palazzi romani (palazzo Milesi, palazzo Ricci, palazzo Braschi,
casino del Bufalo) con allegorie, scene storiche e mitologiche, elementi
ornamentali su imitazione dei fregi antichi. Al periodo romano appartengono
anche gli affreschi in San Silvestro al Quirinale dove il tema rappresentato (le
storie della vita della Maddalena e di santa Caterina) diviene lo spunto per
suggestive scene paesaggistiche ricche di monumenti e testimonianze
dell'antichità. Nel 1527, alla calata dei Lanzichenecchi,
P. si
rifugiò a Napoli e poi a Messina, dove visse sino al 1546 continuando a
dipingere; di questo periodo ci sono pervenuti solo l'
Andata al Calvario
e il
Trasporto di Cristo al sepolcro (entrambi a Napoli, Museo Nazionale
di Capodimonte), nei quali abbandonò l'iniziale classicismo e
adottò uno stile ricco di elementi realistici che talvolta sfiorano il
grottesco. In questa ultima fase il pittore esercitò una profonda
influenza sulla cultura manieristica dell'Italia meridionale (Caravaggio,
Bergamo 1500 circa - Messina 1543).